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FRAMMENTI

... Le avevi consegnato la tua fiducia, e lei sapeva contraccambiarla con l' estrema prudenza con cui riusciva a guidarti lontano, un carburante necessario per quel tremito inconsulto che assaliva le tue gambe inesperte. Ma quelle tremolanti reazioni erano figlie di un tempo scaduto, un tempo in cui l'incoscienza può tutto, persino squagliare quelle ingenti somme di fresche ma banali scoperte. In te il capo aveva alzato un timido e tentennante senso di responsabilità, e questo banale movimento, aveva attutito la sovranità della tua temeraria spensieratezza. Ma anche se i giorni era invecchiati, con lei cominciavi a pedalare pian piano. In fondo quella bicicletta possedeva ancora la stabilità delle sue quattro ruote. Sette anni e quattro ruote, pensavi. Ma in fondo cosa importava, fondamentale era squarciare il traguardo, con le tue rivoluzionarie e confusionarie tempistiche! Si perseguono stelle comete presumendo ci portino alla fine del sogno,  ma in realtà ogni fine nasconde ...

A VERONICA

  Eri una bambina piena di colori. Visi familiari incorniciavano un quadro variopinto mosso dal vento dell'amore, un amore che aleggiava nel tuo cuore e scompigliava i tuoi giorni infantili. Non avevi bisogno di sognare; la fantasia sarebbe stata un orpello, tanto la tua realtà era colma di tutto ciò che si poteva desiderare: affetto, calore, ilarità e i tipici giochi che accompagnano i più piccoli nelle giornate normali. Vivevi vicino al mare. Quando la canicola si avvicinava, sfogliavi, come le pagine di un libro, i giorni estivi, non perdendoti neanche una pagina, nè una parola, nè una lettera. La tua presenza sulla spiaggia ti sembrava fondamentale anche nei giorni di pioggia, quasi come se il mare si potesse ritirare se tu fossi mancata al suo richiamo anche per un solo giorno. Gli schizzi dell'acqua ti riempivano di energia, ti facevano assaporare una specie di gioia che si tuffava fino in fondo al tuo inconsapevolie stomaco. Non capivi cosa fosse quella strana sensazione...

AMARCORDE

                     Camaiore, 4 gennaio 2025 Non mi biasimo per vivere immersa in un perpetuo amarcord, è la mia essenza. Sono, da sempre, una nostalgica. E già, sono trascorsi tre anni da quando non sento più il suono della tua voce, capace di rincuorare, come poche altre cose al mondo. Eppure, come sosteneva il grande Einstein, il tempo è un concetto relativo: sfugge al controllo della nostra percezione. A me pare sia passata un’eternità da quel primo incontro, da quel giorno in cui, senza mezzi termini, ti trovai insopportabile. Che uomo invasivo e antipatico, pensai! Poi, come spesso accade nel mistero della vita, con le sue piroette imprevedibili, siamo stati destinatari di un dono raro e prezioso: la vera amicizia. Eravamo così diversi, eppure sorprendentemente uguali. Condividevamo un legame unico, fatto di eccentricità e di quella strana opalescenza che pochi riuscivano a comprendere e molti, in segreto, invidiavano. Credo...

La scelta di invecchiare

 Si invecchia soltanto quando si decide di farlo. Quando i sogni diventano indigesti, quando la speranza smette di essere un ricordo vivido e si riduce a un'ombra lontana. Quando, guardando fuori dalla finestra, nulla più ci emoziona, nulla fa battere il cuore. Resta solo il rumore della pioggia e il profumo dell'abitudine. E in quel momento siamo diventati vecchi. Non è questione di età: è lo spirito a decidere per noi. Ci illudiamo di essere padroni del nostro destino, e forse un po' lo siamo. Ma sentimenti e mente ci governano più di quanto siamo disposti ad ammettere. Siamo sudditi di noi stessi, giovani soltanto finché le passioni ci terranno per mano. Dedico questa riflessione a mia nonna che, a 98 anni, ha affrontato un viaggio di 12 ore, da sola, per tornare in Brasile e abbracciare, forse per l'ultima volta, le sue due sorelle. Cosa l'ha sostenuta, se non un pizzico di incoscienza e quella fanciullezza che, incredibilmente, ha custodito nel profondo? La inv...

W la nostra vecchia Italia

Con le nuove normative del Codice della Strada, sembra che lo Stato voglia affossare una delle risorse economiche più preziose del nostro paese: il settore vinicolo. A ciò si aggiunge l’assurdità di vicende come quella letta stamani, dove a un povero disgraziato è stata ritirata la patente dopo aver assunto, due giorni prima, una compressa di paracetamolo. Ma dove stiamo andando a finire? Siamo diventati un paese in cui perfino mangiare un babà sembra un reato, mentre in maniera subdola e silenziosa ci si prepara a entrare in conflitti senza alcuna logica. Stiamo scivolando verso il declino. Parlo da astemia, e gli incidenti causati da chi guida in stato d'ebbrezza mi hanno sempre indignata, ma, come insegnavano i nostri antenati, in medio stat virtus. La virtù risiede nel giusto mezzo. Senza rendercene conto, viviamo in una democrazia che rischia di ammainare le sue vele, pronta a subire una metamorfosi in favore di un governo sempre più opprimente. Non siamo altro che marionette ...

IL FASCINO NON SI COMPRA

Recentemente, l'archeologa Martinez, sembra aver riportato alla luce la testa di una statua che apparterrebbe al vero volto della potente ultima regina d'Egitto, Cleopatra. Labbra carnose e una treccia che le avvolge il capo. I pareri restano però discordanti. Cleopatra VII, ultima regina d’Egitto, è una figura che continua a ispirare e affascinare. Riuscì a preservare l’indipendenza del suo regno in un’epoca dominata dalla potenza di Roma e soprattutto in un mondo dominato da soli uomini. Ma cosa la rende così immortale nell’immaginario collettivo?  Più che per la sua leggendaria bellezza, tutti conoscono il  suo particolare naso aquilino, Cleopatra è ricordata per intelligenza e carisma.  Poliglotta, abile stratega e donna di potere, seppe conquistare non solo Giulio Cesare e Marco Antonio, ma anche il cuore della storia intera. E perfino chi, di fronte ai libri che profumano di passato, ha sempre provato una specie di repulsione immotivata ma ingestibile. Il suo indime...

EGO O NON EGO? QUESTO È IL PROBLEMA.

  Aiutare gli altri è un gesto nobile, ma siamo certi che sia sempre giusto farlo, soprattutto senza il loro consenso? Talvolta, il nostro desiderio di aiutare, cela un atto di puro egoismo, seppur ben mascherato. È un “sano egoismo” che soddisfa il nostro bisogno di sentirci migliori, di sollevare la nostra coscienza e di vestirci da supereroi agli occhi del mondo. Eppure, ognuno di noi viene al mondo con un compito preciso, una missione personale da compiere. Intervenire nella vita altrui, senza il loro consenso, anche con le migliori intenzioni, può rivelarsi un’invasione. È come lanciare un salvagente a qualcuno che non sta annegando: non solo non sarà d’aiuto, ma rischierà di intralciare il percorso unico e irripetibile di quella persona. Solo quando qualcuno ci chiede esplicitamente una mano possiamo, con coscienza, scegliere se porgerla o meno. In quel momento, la nostra decisione è autentica, rispettosa e consapevole. Ma intervenire, senza un invito, è un errore, un’inter...