ARTE RI-SCATTATA
La mostra SalvArti, a Palazzo Reale di Milano, non è solo una collezione d’arte, è una dichiarazione di forza: l’arte rubata alla mafia diventa finalmente patrimonio di tutti. È come se queste opere, strappate all’ombra del crimine, tornassero a respirare alla luce della giustizia. Non più pianeti costretti a brillare di luce riflessa ma stelle "riscattate" e tornate a splendere di luce propria.
Dalì, Warhol, Christo e molti altri: nomi che evocano l'arte internazionale, ora legati a un messaggio forte e chiaro. Questi capolavori, una volta simbolo del potere nel potere e del riciclaggio, diventano ora simbolo di rivincita. E mentre sfilano nei corridoi di Palazzo Reale, raccontano una nuova storia: quella di un Paese che non solo combatte la criminalità, ma la trasforma in cultura per tutti. L'arte ci appartiene, è un bene universale, è cultura...è intrinsecamente legata a quello che sa trasmettere a chi è in grado di sentire. Il denaro può comprare una creazione artistica ma non ne può acquistare il suo valore emotivo. Si nasce e si muore artisti, così come si vive nella sensibilità o nell'aridità della percezione. Si può essere poveri o parchi di strumenti per comprendere, ascoltare nell'arte dell' altro quell'oltre. Ma questa capacità non si compra e nemmeno si eredita. La mafia ha potuto defraudare, in passato, beni di grande valore economico, ma non ha mai potuto fruire del loro contenuto più puro e catartico. Dico questo perché chi, si sente coinvolto dalle creature di questi maestri, non potrebbe mai farne una merce di scambio per fini personali ed economici. L' arte ha il potere di trasformare chi sa vedere e specchiarsi in essa. Questi erano uomini ciechi, avidi di denaro, e abitati da deserti senza oasi. Per la mafia la genialità di questi uomini è stata considerata alla stregua di una merce di scambio, un lingotto d'oro da riporre nel primo caveau a disposizione, niente di più. Un messaggio che arriva forte e chiaro, senza bisogno di biglietti d’ingresso o inviti esclusivi...la mostra milanese, infatti, è totalmente gratuita.
Al prossimo pensiero in libertà.
Veronica.
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