UNA BANANA INDIGESTA
Una banana, 6 milioni di dollari e la promessa di mangiarla poco dopo esserne diventato il proprietario. Questo è quello che ha dichiarato, Justin Sun, imprenditore cinese di criptovalute e acquirante dell'opera "Comedìan" di Maurizio Cattelan. Artista italiano, padovano di Padova, provocatore per eccellenza, che ho sempre apprezzato molto. Sarà perché sono attratta da tutto ciò che scatena dibattito, o semplicemente perché è l'arte che sceglie il tuo io, generandoti inaspettati brividi lungo tutta la schiena. Ma stavolta si è spinto un pò troppo "oltre". Una banana che a me è andata di traverso. E prima di spiegare il mio problema di deglutizione, non posso astenermi dal precisare, per onestà intellettuale, che il significato intimo dell' opera, per l'artista, risiede proprio in quell'oltre. Il potere del consumismo moderno che riesce ad attribuire un valore economico a tutto, perfino a un frutto. Ora, venendo al punto, quello che mi ha lasciato l'amaro in bocca e mi ha fatto inorridire, è stata la scelta del soggetto e la sua intrinseca deteriorità; per esprimere il medesimo concetto l'autore poteva usare anche uno stuzzicadenti...almeno il ricco di turno, poteva conservare l'oggetto e appoggiarlo sulla sua scrivania gongolando ogni qualvolta l'avesse guardato, pensando alla cifra astronomica che aveva potuto spendere per " l'aggeggio" senza alcun valore. Quello che non mi è piaciuto è l'aver scelto un alimento che inevitabilmente si deteriora, avendo dato vita a un'opera che cesserà di essere tale nel giro di uno schiocco di dita, soprattutto in un periodo storico in cui imperversano guerra e povertà. Una sfacciataggine troppo offensiva, perfino per un impudente come Cattelan! In più, ammainando per un attimo il mio plauso per l'arte contemporanea, questa performance non potrà mai essere paragonata a un opera di Fidia, Michelangelo o Leonardo, anche se si potrebbe obbiettare che ogni idea è figlia del suo tempo e che non si possono paragonare artisti così lontani e diversi tra loro. Detto ciò, il maestro fa benissimo a continuare nella sua produzione, dato che ci sono acquirenti disposti a sborsare fior di quattrini per acquistare queste creazioni, esclusivamente per sguainare la loro variopinta coda da pavoni arricchiti. Infatti il problema fondamentale qui, non risiede tanto nel chi crea ma nel chi compra, cioè nel mercato e nella richiesta. Io ripeto adoro Cattelan, ma le banane troppo mature non riesco proprio a digerirle!
Al prossimo pensiero in libertà.
Veronica.
Cattelan, beh un genio, ma furbo… se l’opera d’arte sta nel parlarne, direi che ha vinto. Ma per l’emozione e’ zero
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